L’ultima vittoria di Romano Levi

Mango

Una persona da ricordare “per manifesta unicità”.
Per poco che si conosca di lui, del suo mondo e del suo modo di intendere il lavoro, ci si rende conto che Romano Levi ha rappresentato, rappresenta e probabilmente rappresenterà sempre un’eccezione che si è fatta regola.
Per questo, la presentazione di un libro sulla sua arte, che trovava sì forma nei suoi distillati, ma anche nelle etichette, vere e proprie dediche che Levi disegnava appositamente per i certi suoi clienti e amici, non avrebbe potuto essere, nemmeno lui vivente, una semplice esposizione di un prodotto.
Allo stesso modo, a meno di due mesi dalla sua morte, ritrovarsi per parlare della sua “Donna selvatica” non sarà riducibile a una mera commemorazione, piuttosto a un sincero tentativo di spiegare un’artigiano artista, la sua umanità, la sua semplicità e la collezione di strette di mano e sorrisi che ha raccolto in oltre sessant’anni di attività.
Giovedì 26 giugno l’enoteca regionale “Colline del Moscato” di Mango ospiterà la presentazione della nuova edizione del volume “Levi e la donna selvatica” con i testi di Luigi Sugliano e le immagini di Bruno Murialdo, cui si aggiungono interventi di alcuni tra i molti che lo hanno conosciuto e stimato, come il presidente dell’Enoteca regionale del Roero, Luciano Bertello, il giornalista Beppe Orsini, Bruno Quaranta e il critico letterario Giovanni Tesio.
L’appuntamento, ospitato presso il castello dei Busca a partire dalle 18,30, vedrà gli interventi, oltre che degli autori del testo, anche di numerosi amici di Romano Levi, tra cui Roby Facchinetti dei “Pooh”, molto più che un semplice conoscente del celeberrimo neivese, con il giornalista Sergio Miravalle a fare da moderatore.
Valter Bera, presidente dell’Enoteca di Mango, a cui spetterà il compito di introdurre l’incontro, spiega: «Avevamo in programma di fare questa presentazione di una riedizione del libro, che è stato presentato la prima volta al Teatro sociale di Alba, e fece registrare un notevole afflusso di pubblico. Il libro contiene testi e fotografie di etichette, oltre alle dediche di diverse persone che hanno lasciato le loro considerazioni all’uscita dalle sue mostre».
Sulla necessità di ripubblicare il volume, Bera aggiunge: «Nella prima edizione c’erano alcuni particolari che a lui non erano piaciuti e dunque aveva giustamente chiesto che venissero modificati. In particolare era stata inserita un’etichetta di un qualche furbetto che aveva fatto fare una dedica fittizia per il presidente Bush. Romano ha preteso che venisse tolta dal libro e ha seguito tutto l’iter della correzione. Nella parte finale sono raccolti gli attestati di stima nei suoi confronti ».
«La presentazione della “sua” edizione», conclude il presidente dell’ente di Mango, «avrebbe dovuto aver luogo a fine aprile, ma, come spesso capita in questi casi, le cose sono andate per le lunghe, portandoci via un po’ di tempo in più e così Romano è mancato proprio quando il libro era in fase di stampa».

Raffaele Viglione

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